a cura di Elena Frigerio
Cosa intendiamo per “naturale” quando parliamo di pelle? A partire dai basilari concetti di fisiologia e prevenzione, andiamo alla scoperta del nuovo trend della skin longevity e del biomimetismo...
La pelle e la skin longevity
Partiamo innanzitutto dal concetto che la pelle è un organo di difesa e protezione, esiste per evitare che agenti esterni aggressivi non la danneggino.
Come ben sappiamo la pelle è un organo complesso, suddiviso in strati, ciascuno con compiti ben precisi; il più esposto è l’epidermide, a sua volta protetto da elementi che lo rivestono quali il film idrolipidico e il microbioma cutaneo.
Il primo interviene - con il suo forte e al contempo delicato ecosistema – per evitare che sostanze non compatibili con l’organismo possano danneggiarlo. Fatta salda questa considerazione, non ci resta che analizzare meglio il concetto di “naturale”, che in cosmetica si può meglio comprendere a partire dal concetto di fisiologico.
La pelle ha una sua fisiologia e ci sono sostanze che possono aiutarla a sopperire ad alcune mancanze che potrebbero portarla a condizioni di fatica e stress.
Stiamo parlando del nuovo trend che sposta l’attenzione dal vecchio concetto di anti-age a una concezione più attuale e decisamente più veritiera: oggi infatti sappiamo che una routine di prevenzione può seriamente contribuire a rallentare i segni del tempo su viso e corpo.
Si chiama skin longevity e ha come fine quello di preservare l’aspetto e il benessere dell’epidermide, non facendo mancare ai tessuti cutanei gli attivi nutrienti necessari al suo perfetto stato di equilibrio.
Il biomimetismo
A questo punto occorre porsi una domanda: quali sostanze possono aiutare la fisiologia cutanea a recuperare il suo equilibrio?
Da sempre sappiamo che la natura ci offre insegnamenti incredibili e, studiandone i meccanismi, non possiamo che apprendere strategie conservative d’eccellenza.
In molti ambiti e svariati settori merceologici questo concetto si esprime in un unico termine: il biomimetismo, ovvero la capacità di studiare i meccanismi di autodifesa e autorigenerazione che la natura mette in atto per preservarsi.
Considerando che molte sostanze prodotte dalla nostra pelle hanno svariate similitudini con quelle prodotte da vegetali terrestri e marini e che l’acqua di mare è in primis un elemento molto simile all’organismo umano, nei laboratori di cosmetologia più avanzati, questo è il pensiero dominante durante gli studi che portano alla formulazione di un nuovo cosmetico.
Bellezza green, biologica, ecosostenibile
La natura ci offre molteplici “fornitori”, alcuni si trovano sulla terraferma, altri sono il mare stesso o i suoi vegetali: da qui, per esprimerci con termini più semplici, parliamo di bellezza green o blue.
Ovviamente, per trarre il meglio dalle sostanze naturali occorrono alcune caratteriste essenziali: come sono coltivate, che sia in terra o mare, la qualità dell’ambiente in cui vivono e i metodi utilizzati per estrarre le sostanze funzionali senza alterarne le proprietà, utilizzando solventi in grado di isolare solo ciò che è utile alla pelle. In una parola più semplice, possiamo sintetizzare tutto ciò con il termine “biologico”, che poi può essere convalidato da alcuni enti certificati oppure semplicemente essere uno stile con cui il produttore opera a prescindere dal marchio.
Il biologico dunque non è da legarsi all’efficacia più o meno valida, bensì alla filiera produttiva delle sostanze vegetali o marine che saranno poi utilizzate. In tutto questo processo, se consideriamo il pianeta Terra il nostro principale fornitore, è ovvio pensare che vada tutelato.
Proprio per questo motivo, oggi le aziende cosmetiche sono sempre più attente all’impatto ambientale che il processo produttivo imprime sul pianeta e per verificare ogni dettaglio vi sono degli enti preposti: dall’emissione di CO2 alla gestione delle acque reflue necessarie alla produzione, dall’utilizzo di energie rinnovabili per le esigenze di lavorazione sino alla valutazione dello stile generale dell’azienda, che per deve operare scelte consapevoli anche in merito alla scelta dei materiali dei packaging e al loro confezionamento.
Se ciascuno di questi parametri viene rispettato possiamo parlare di un cosmetico ecosostenibile.
Conclusione
La bellezza è una manifestazione di uno stato di benessere e il benessere proviene da scelte consapevoli, non da mode e tendenze, che se non ben comprese portano solo “fuori strada” il consumatore.
Un buon laboratorio cosmetico sa utilizzare la chimica per riprodurre la natura preservandola e rendendola più biodisponibile, utilizzando il massimo degli elementi green e blue per offrire concentrati di estrema biodiversità: dalla natura al cosmetico attraverso la scienza, per una bellezza naturalmente funzionale.